Una rassegna teatrale in cui il pensiero controcorrente viene portato sul palco
Giovedì 11 gennaio nella sede della Fondazione Opera Lucifero ETS, alla Cappella Orsini, in via di Grottapinta 21, inaugura la prima rassegna di teatro ed arti: “La scena capovolta“, dedicata al politicamente scorretto ed alla libertà di espressione. Quindici spettacoli con oltre trenta artisti coinvolti tra attori, ballerini, performer, autori, registi e musicisti, esordienti e professionisti, che andranno in scena dall’11 al 21 gennaio.
L’iniziativa si apre con il dibattito sul tema con Roberto Lucifero, presidente della Fondazione Opera Lucifero ETS ed il direttore artistico della rassegna Marco Medelin, insieme ad ospiti d’eccezione: Helena Velena, scrittrice, cantante ed attivista transgender; Silvia Scola, scrittrice, sceneggiatrice e regista; Marta Rizzo, giornalista e curatrice del saggio “Non c’è che dire” sulla libertà d’espressione nella cultura italiana.
Una prima edizione completamente sperimentale. Violenze, sopraffazioni, difficili convivenze, contrasti familiari e religiosi, dramma ed ironia, corpi ed identità, sono tra gli argomenti trattati. Si omaggiano figure storicamente controcorrente e si sperimentano temi e linguaggi. La scelta di un tema così provocatorio, il politicamente scorretto, vuole essere uno stimolo per gli interpreti che hanno aderito al progetto “La scena capovolta” che nasce all’interno della missione della Fondazione. L’obiettivo è dare l’opportunità alle giovani generazioni di esprimersi su un palco che dia loro la credibilità di cui ha bisogno chi intende avviare una carriera artistica e performativa.
“L’eccesso di politicamente corretto – dichiara il direttore artistico Marco Medelin – oltre a smarrire i suoi veri obiettivi, rischia di essere in campo artistico inutile per chi fruisce dell’opera e costrittivo per chi la produce. In sostanza, inviso a tutti, ma scomodo da mettere in discussione senza rischiare di emulare le argomentazioni più becere e retrive. Osservare le cose da diversi punti di vista, anche in controtendenza, è tuttavia fondamentale per un artista”.
“La forzata neutralità del politicamente corretto – spiega Roberto Lucifero, presidente della Fondazione Opera Lucifero ETS – sterilizza il pensiero, privandolo delle innumerevoli sfumature in cui verrebbe declinato se non fosse soggetto a questa censura.Al di fuori delle agorà mediatiche, l’unico contesto a cui è concesso il beneficio di spazio neutrale per i liberi pensatori è Il palcoscenico. Lascena capovolta si propone, quindi, di utilizzare il linguaggio della satira e del grottesco, che da sempre hanno permesso al teatro di esplorare i mondi del rimosso, per dare al pubblico l’opportunità di elaborare un pensiero proprio”.
La rassegna proseguirà fino al 21 gennaio, con spettacoli che rendono effimere le apparenze (Il Serpente), denunciano la dittatura del politicamente corretto (I negri), gli estremismi religiosi (Chiunque tu sia, ti prego, rispondi), le crudeltà nel mondo del lavoro (Gleba), della scuola (Semplicemente io), in amore (Il grande abbandono) in famiglia (Elettra) e le madri considerate mandanti inconsapevoli dei femminicidi (Figlio mio). Inoltre performance sulla violenza (The process) e molta satira in chiave stand up comedy.
I registi e gli artisti
Luigi Malerba; Francesco Laruffa; Paola Barini; Baldassarra Franchetti; Nicoletta Vitiello; Emanuela Lampus; Francesco Marandola; Antonio Mocciola; Diego Galdi; Daniele Arfé; Valeria Esposito; Gianluca Bosco; Marilina Succo; Federica Bassetti; Enza Li Gioi; Daniela Cavallini; Adriano Dragotta; Valerio Casali; Fabrizio Rosati; Pierfrancesco Galeri; I Vitamorteemiracoli; Antonio Mocciola; Silvio Pennini; Giorgia Filanti; Gabriele Sisci; Beatrice Manzari; Ilaria Gemmati, Olimpia Ferrara, Simona Petrecca e Leonardo Silla.
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