GIUSEPPE TUCCI nella stanza dei 100 Buddha

Debbo menzionare il nome del vostro già discepolo dott. Tucci, che sta ancora con noi e per il prestito dei cui servizi io non posso abbastanza ringraziare il vostro Governo. Egli ha studiato con una stupefacente comprensione, insieme alla massima parte degli altri fenomeni dell’antica cultura indiana, il più grande periodo della storia dell’India; ha seguito la trionfale carriera del Buddhismo in remote regioni, sulla scorta di indicazioni presso che cancellate nei ruderi antichi sepolti nella sabbia, fra documenti di una storia sbalordita che ha perduto la memoria della sua propria lingua. Meglio di chicchessia egli può ricordare ai moderni figli dell’India quella che è stata l’autorivelazione più gloriosa negli annali dei loro antenati.

Rabindranath Tagore

Spesso in Italia trascuriamo gli ideatori di quella visione globale che ci ha resi protagonisti della politica internazionale già dall’antichità. Esempio clamoroso di questo volersi sentire orfani è Giuseppe Tucci, come ci ricorda uno dei più importanti intellettuali indiani del novecento, Rabindranath Tagore.

Giuseppe Tucci fu padre degli studi asiatici nel mondo, ideatore del concetto di Eurasia, fondatore del Museo di Arte Orientale oggi inglobato nel Museo delle Civiltà, creatore con Giovanni Gentile dell’Ismeo (Istituto del Medio ed Estremo Oriente), professore universitario, responsabile di incredibili esplorazioni in Asia centro meridionale e autore di oltre 40 libri su questi temi.

Grazie a questa capacità di guardare oltre i propri confini possiamo considerare Giuseppe Tucci come uno dei principali fautori e anticipatori dell’idea moderna di soft power che, promuovendo gli scambi culturali, favoriscono le relazioni internazionali sia a livello politico che commerciale.

Per ricordarlo, nel centotrentesimo anniversario della sua nascita, La Fondazione Opera Lucifero e Il Museo delle Civiltà hanno ideato un evento commemorativo multimediale che sarà fruibile dall’ottobre 2024 per un intero anno dedicato alla cultura buddhista attraverso la visione del grande filologo e antropologo italiano:  

GIUSEPPE TUCCI NELLA STANZA DEI 100 BUDDHA

Non c’è persona più autorevole per guidare il visitatore ad una mostra sul Buddhismo.

LA MOSTRA

Il percorso espositivo costituito da oltre 150 statue buddhiste facenti parte della collezione della Fondazione Opera Lucifero presenta oltre 30 esemplari archeologici della Cultura del Gandhara, un Buddha monumentale in pietra di VIII secolo di cultura pre Khmer, decine di esemplari tibetani in bronzo dorato fino ad una collezione di arte giapponese dal seicento al novecento.     

Giuseppe Tucci assolve il ruolo di mentore e guru in questo viaggio attraverso citazioni tratte dai suoi libri che sono state collegate alle statue esposte come fossero appunti presi guardando le statue stesse.

Contenuti della mostra:

Questo progetto è dedicato alle peculiarità iconografiche del Buddhismo attraverso la statuaria che, nell’adattarsi ai diversi Paesi asiatici in cui la sua disciplina venne adottata, sono illuminanti per capire la natura umana attraverso la sensibilità estetica nelle sue diverse manifestazioni. È quindi un’indagine sul senso del bello e le varietà espressive in cui viene declinato come derivato di una forma primigenia presente alla radice di tutte le culture.

L’immagine assolve un ruolo cruciale nell’evoluzione del Buddhismo. Nell’epoca della globalizzazione, in cui, più che mai la forma è sostanza, il processo evolutivo delle iconografie buddhiste può essere integrato in un immaginario collettivo che travalica prepotentemente le barriere della comunità dei devoti estendendosi ad un pubblico indeterminato di soggetti che possono vedere in esse i simboli di un pensiero universalmente condivisibile.

L’utilità di intraprendere un percorso attraverso le varietà iconografiche del Buddhismo è quindi fondamentale per indagare sulla funzione dell’immagine in tutte le culture esplorandone alcune scuole di pensiero che riflettono le identità locali.

GLI SPETTACOLI

La mostra farà da scenografia ad una serie di appuntamenti dedicati alla conoscenza del Buddhismo attraverso i libri e le riflessioni di Giuseppe Tucci a Cura di Marta Bifano per la Loups Garoux produzioni. Gli appuntamenti avranno cadenza… e vedranno un uso di tecnologie multimediali per evocare il mondo narrato da Tucci, capace di farci sognare ad occhi aperti ancora oggi…

Per dare risalto all’iniziativa è stato creato un comitato promotore che ha già partecipato all’evento commemorativo organizzato dalla Fondazione Opera Lucifero in occasione dell’anniversario della nascita di Giuseppe Tucci avvenuta il 5 giugno 1894 :

Il comitato è presieduto da:

Giuliano Urbani, già Ministro della Cultura

di cui fanno parte:

Gilda Tucci, nipote di Giuseppe Tucci

Soraya Malek d’Afghanistan, discendente di re Amanullha di Afghanistan

Guglielmo Marconi Giovannelli, nipote di Guglielmo Marconi

Sveva Filippani Ronconi, figlia di Pio Filippani Ronconi

Enrica Garzilli, autore del libro L’esploratore del duce

Mariangela Falà, presidente della Fondazione Maitreya di Cultura Buddhista

Angelo Iacovella, professore associato di lingua e letteratura araba alla UNINT

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